Sì è tenuto nella serata di venerdì 29 settembre presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile, l’incontro pubblico organizzato dall’associazione di promozione sociale “Città dell’uomo” dal titolo “Lo psicologo di famiglia: un servizio pubblico per un’emergenza sociale. Progetti, risorse e bisogni”. Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese su proposta della dott.ssa Loredana Capone, la legge è stata presentata dalla stessa Presidente del Consiglio regionale che, ieri sera, in una sala gremita e fortemente interessata, ha elencato sia quelle che sono state le motivazioni che l’hanno spinta a proporre la legge sia l’iter con il quale si è giunti alla istituzione dello psicologo di base.
Il servizio di Psicologia di base ha infatti la finalità di sostenere e integrare l’azione dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, delle case della salute e delle case di comunità nell’intercettare e nel rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini e delle cittadine pugliesi. La legge prevede la possibilità di beneficiare di un supporto psicologico di base gratuito grazie alla presenza di almeno una figura professionale in ciascun distretto sociosanitario. “Una legge che riconosce a tutti, indipendentemente dal fatto che possano permetterselo, il diritto a prendersi cura della salute mentale propria o di chi gli sta accanto” ha sottolineato la Presidente.
In apertura i saluti dell’assessore alla socialità dott.ssa Anna Capurso, che nel suo intervento ha evidenziato come questa legge si ponga in linea con il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale in quanto, sul nostro territorio cittadino, la figura dello psicologo è prevista ed è presente in più settori e servizi: dallo sportello dei disturbi alimentari, passando per il centro anti violenza ed in ultimo le scuole di ogni ordine e grado. Ad affiancare la dott.ssa Capone, il Commissario straordinario dell’Ordine degli psicologi pugliesi il dott. Giuseppe Luigi Palma, che in apertura ,ha sottolineato quanto la cura della psiche umana vada di pari passo con quella fisica e quindi l’esigenza di riconoscere alla prima le stesse opportunità e cure che vengono fornite alla seconda, affiancando nei propri studi ai medici di base e ai pediatri di libera scelta, la figura dello psicologo che intercetta in prima battuta quello che potrebbe essere il problema.
In questo modo si intercettano i bisogni di benessere psicologici che frequentemente rimangono inespressi dalla popolazione e si organizza e gestisce l’assistenza psicologica decentrata rispetto ad alcuni tipi di cura realizzando una buona integrazione con i servizi specialistici di ambito psicologico e della salute mentale di secondo livello e con i servizi sanitari più generali.
In conclusione l’intervento della dott.ssa Maria Vurchio, che, con il suo contributo, ha sottolineato quanto la sinergia tra le varie figure professionali possa permettere di far rete e prevenire quelli che a lungo andare potrebbero trasformarsi da disagi in disturbi. Favorire infatti lo sviluppo e la diffusione della cultura della salute e per l’adozione di comportamenti e stili di vita salutari, in modo da promuovere il benessere psicologico, permette di prevenire la cronicizzazione di un’ampia serie di disturbi in una fase molto precoce. L’auspicio come ha sottolineato il saluto del nostro Vescovo Mons. Domenico Cornacchia intervenuto a margine dell’incontro, è che si possa essere sempre più prossimi delle fragilità delle persone specie dei giovani, nostra speranza e futuro, attuando azioni anche piccole ma che sono certamente importanti per la buona salute delle persone.
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